Finanza dello Stato, il bilancio italiano La gestione della finanza dello Stato italiano viene fatta basandosi su un bilancio di previsione annuale e pluriennale. Entrambi i bilanci devono essere approvati contemporaneamente entro il 31 dicembre di ogni anno, secondo quanto stabilito dalla legge di stabilità e dalla legge di bilancio. Le leggi sulle quali si basa il bilancio dello Stato italiano sono l'articolo 81 della Costituzione, il Regio Decreto del 1923, la legge di contabilità e finanza pubblica del 2009 e la legge attuativa del bilancio del 2012. Con l'entrata in vigore della carta costituzionale è stato inserito il vincolo del pareggio in bilancio, documentato dal trattato dell'Unione Europea sulla governance dell'unione economica e monetaria. Il bilancio dello Stato è soggetto ad alcuni vincoli giuridici e a dei principi universalmente riconosciuti per qualunque bilancio. Innanzitutto le entrate devono essere lorde, ossia comprensive di tutte le spese, le quali devono essere scritte integralmente senza alcuna riduzione. Il bilancio deve essere pubblico e fruibile da tutti cittadini, tanto che viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale a disposizione di chiunque. La gestione della finanza italiana è subordinata al principio del pareggio, in base al quale ci deve essere un equilibrio tra le entrate e le uscite. Questo è il compito di qualunque azienda e quindi anche dello Stato, ma è solamente formale e il disavanzo è coperto dall'emissione di obbligazioni e buoni del Tesoro. Il bilancio deve essere veritiero, altrimenti si incorre nel reato di falso in bilancio perseguibile penalmente. La procedura per la creazione del bilancio dello Stato si svolge in varie fasi durante tutto l'arco dell'anno e si conclude con l'approvazione della legge di stabilità e di bilancio il 31 dicembre. La legge di stabilità deve essere contenuta nei documenti della programmazione di bilancio e insieme ad essa ci vanno anche i disegni di legge collegati alle manovre finanziarie, quelli di bilancio e di assestamento. Tutti gli Stati che fanno parte della zona Euro sono subordinati al regolamento numero 473 del 2013, che ha inserito alcune regole e un calendario di bilancio al quale devono sottostare tutti. Gli Stati membri dell'unione europea e quindi anche l'Italia, entro il 15 ottobre di ogni anno devono presentare il progetto di bilancio per l'anno seguente. Il 31 dicembre va presentato il bilancio per l'anno successivo e tra il 15 e il 30 aprile il piano di bilancio a medio termine. In questo vanno indicati anche i disegni di legge per la crescita del paese e dell'occupazione, compresi i programmi di riforma per i 12 mesi successivi. Entro il 15 ottobre tutti gli Stati membri dell'UE devono presentare alla Commissione Europea un progetto programmatico di bilancio per l'anno seguente. La Commissione lo deve approvare entro il 30 novembre esprimendo un giudizio e chiedendo la modifica se trova delle incongruenze nel documento. La gestione della finanza italiana è subordinata a molte regole al fine di tutelare il più possibile la nazione dagli sprechi pubblici.
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